Uniti, compatti, vincenti. La strada è questa

Siccome ho predicato calma dopo le sberle di Firenze devo tenere lo stesso metro anche oggi, dopo la brillante vittoria sul Torino. Se non eravamo scarsi prima non siamo fenomeni adesso. Certo è che i 3 punti messi nel sacco contro i granata sono preziosissimi sia sul piano del morale che su quello della classifica.

Tutto congiurava contro di noi: un avversario forte e in palla, infortunati a nastro e una depressione generalizzata. E, invece, nella difficoltà è venuto fuori un ottimo Spezia. Non il migliore della stagione, perché in altre circostanze finite male la squadra aveva giocato anche meglio di così, ma di sicuro il più tosto, quadrato, attento. In una sola parola, maturo.

Intanto Thiago Motta, che in diverse circostanze non poteva chiamarsi fuori dalle critiche, ha appreso dai propri errori e li ha emendati: basta schieramenti stravaganti, stop ai giocatori fuori ruolo. L’italo brasiliano ha optato per uno schieramento senza fronzoli, sistemando i suoi ragazzi nel modo loro più congeniale: ha messo in campo quella che, anche nel pre partita, era sembrata la formazione più idonea ad affrontare il Toro e il risultato lo ha confermato.

Il 4-3-3 è, oggi, il modo più intelligente per giocare, si pone in continuità con l’esperienza della passata stagione ed è il sistema più giusto per mettere in evidenza le qualità dei nostri ragazzi. Maggiore, in particolare, pare avere molto beneficiato del cambio di modulo ma anche il resto della squadra ha risposto bene.

Anche i nomi scelti nell’undici di partenza erano i migliori possibili: Verde in campo dal primo minuto era stato richiesto a furor di popolo, Motta lo ha capito e ha accontentato i tifosi. La prestazione dell’ex Roma non è stata pazzesca ma le sue doti tecniche sono fuori discussione e rinunciarci aprioristicamente non sembra una decisione saggia. Nzola, poi, appare pienamente recuperato: è vero che non ha ancora trovato il gol, pur avendo diverse opportunità, ma lo spirito combattivo con cui ha affrontato il Toro è degno della nostra menzione e del plauso generale. E poi Sala, uno dei più grandi misteri della storia del calcio: qualcuno dovrà spiegare, prima o poi, come sia venuto in mente di trasformare un ottimo centrocampista in uno scarso terzino; tornato in mezzo al campo Jacopo ha confezionato l’ennesima prestazione sontuosa condita, stavolta, anche dal gol partita.

E poi ci sono i tifosi. Un gran vantaggio dello Spezia dello scorso campionato è stato il fatto di poter giocare sempre, qualunque fosse il risultato, con l’incondizionato appoggio di tutta la città: imborghesirsi, credere di essere ormai una piazza da serie A a tutti gli effetti, sarebbe stato un imperdonabile errore. Ma i tifosi l’hanno capito e non hanno sbagliato: lo striscione dedicato a Thiago Motta è tanto inedito quanto importante, ha garantito una carica extra alla squadra e al mister e ha spianato la strada, per quanto uno striscione possa farlo, alla vittoria finale.

Ora, con tutte queste cose sistemate e in attesa di recuperare i tanti infortunati, bisogna continuare a restare calmi: dopo la sosta si va a Bergamo, un specie di mission impossible ma tutte le partite vanno giocate e nessuna è persa in partenza. Il campionato sarà lungo, duro e sofferto: l’importante è capirlo, mantenere la stessa calma usata fino ad ora e continuare ad aiutare la nostra squadra. La salvezza può essere la giusta conseguenza di questo quadro astrale: noi ci crediamo.

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