Zero punti: la doppia sfida di ferro a Juventus e Milan si chiude così, nel sacco ci sono solo le pive. Amen, non sono queste le partite in cui costruire il nostro cammino salvezza e poi, tutto sommato, resta l’orgoglio di avere visto Bernardeschi prima e Tomori poi restare a terra per svariati minuti nei finali di gara, con il terrore negli occhi e la Corsica dipinta negli slip.
Juve e Milan, dunque, devono essere il punto di partenza della strada verso la conferma in serie A: guai se fossero due vani acuti, devono essere l’esempio con cui si affrontano da qui in avanti tutte le partite. Anche se ovviamente molte cose devono essere aggiustate.
Torno, e temo che non sarà l’ultima volta, sulla difesa: attenzione, ho scritto difesa e non ‘fase difensiva’, ch’era poi il problema dell’anno scorso. Quest’anno l’atteggiamento è diverso, la squadra sa spingere ma anche ripiegare, è meno estrema nell’assalto agli avversari e più armoniosa nei movimenti in campo: però continua a prendere gol con tutte le pedine perfettamente piazzate. Una volta è responsabilità del singolo, altre volte non scattano come dovrebbero i naturali meccanismi: è un problema serio, lo affermo senza nascondermi, perché stiamo prendendo davvero troppi gol. 2 a Cagliari, 6 a Roma, 1 con Udinese e Venezia, 2 con Juve e Milan: 14 gol in 6 partite sono tantissimi, specialmente a fronte di prestazioni (Lazio a parte) assolutamente impeccabili.
Anche l’attacco va registrato, ma questo è forse un problema più sopportabile: da un lato perché ci sono ancora diversi giocatori che devono trovare il giusto spazio, dall’altro perché comunque le occasioni e le alternative non sono mancate. Qui il problema è forse di intesa nel reparto, di gerarchie e ruoli che devono essere ancora ben definiti. Il tempo è dalla nostra parte.
Comunque oggi mi sono piaciute tante cose: la manovra è fluida, le opportunità da rete sono state tante e mentalmente, uno dei problemi che avevo segnalato nel precedente post, la squadra ha retto benissimo al vantaggio del Milan e alla qualità degli avversari. Non possiamo lamentarci.
Ora comincia il nostro campionato: Verona, Salernitana, Genoa e Sampdoria in fila, quattro avversarie diverse ma tutte a loro modo affrontabili con molte ambizioni. Specialmente giocando come stiamo facendo in questa stagione. Sarà allora, dopo queste quattro sfide, che potremo iniziare a intravedere il reale valore della nostra squadra.